Qual è stata la sfida/problema affrontato?

L'aglione della Valdichiana è una coltivazione simile all'aglio comune e viene attualmente proposto come sostituto dell'aglio in cucina per il suo sapore molto simile ma più delicato e per la sua comprovata migliore digeribilità. Il suo recupero, caratterizzazione e conservazione era l'esigenza principale di un agricoltore umbro, il quale contattò il suo fidato consigliere per acquisire maggiori informazioni sull'aglione. Grazie a questo agricoltore pioniere, che hanno registrato il marchio figurativo (nel 2016) e ha promosso l'Aglione online (sito web, sociale, eccetera), e grazie al consulente dell’agricoltore e a uno studente, che dedicò la sua tesi all'aglione, un gruppo di agricoltori toscani e umbri, così come i consiglieri, hanno aderito professionisti e ricercatori “Primo” coltivatore e lo aiutò a promuovere questo prodotto in Italia e all'estero attraverso convegni, ricerche e corsi di formazione.

Allo stesso tempo il consulente raccoglie informazioni dall'Università e da altri Istituti di ricerca, finanziamenti con analisi di fondi privati ​​e attività di test.

Il ruolo del consigliere è stato fondamentale. La sua sfida principale è stata quella di creare una rete unica tra i due gruppi di agricoltori e associazioni di due diverse regioni italiane (Umbria e Toscana) interessati ad introdurre innovazioni di processo e di prodotto nell’aglione della Val di Chiana e nei prodotti alimentari da esso derivati, in modo da rendere la filiera sostenibile e competitiva.

Nel 2019, un'associazione toscana (Qualità e Sviluppo rurale srl) ha dato il via ad uno specifico Gruppo Operativo, vale a dire V.A.V. su questo argomento. Nel frattempo, nel 2022 il gruppo umbro ha ricevuto il finanziamento da 16.2 Misura. Per rafforzare l'attività il consulente crea un ponte tra i due gruppi, consentendo una cooperazione interregionale per migliorare i risultati, diffusione e valorizzazione dei due progetti.

Come hai risolto il problema?

La ripresa, caratterizzazione e conservazione dell'aglione della Valdichiana è stata risolta attraverso una serie di attività svolte dal consigliere, il gruppo di agricoltori e l’associazione sia prima che dopo il finanziamento pubblico, come:

– Sperimentazioni specifiche e attività di ricerca dell'Università e del Parco tecnologico,

– Attività di formazione;

– Visite sul campo;

– Incontri online con gruppi di agricoltori (tramite Zoom) o utilizzando il gruppo whatsapp;

– Attività di comunicazione e divulgazione da parte dell'agricoltore pioniere.

L'impegno di tutto il gruppo ha permesso di raggiungere un risultato importante: it iscrizione nelle risorse genetiche regionali della Toscana e dell'Umbria (nel 2020) e la richiesta della Denominazione di Origine Protetta (DOP) riconoscimento.

 

Cosa c'è di innovativo nel tuo pratico caso?

Da un lato, può essere individuata un'innovazione legata a innovazioni di processo e di prodotto per una specifica varietà di aglio. Questo processo di cooperazione ha portato all'iscrizione dell'aglione nei Registri delle risorse genetiche regionali della Regione Umbria e Toscana. D'altro canto, l'innovazione organizzativa, raggiunto grazie al consulente; è la creazione di una rete interregionale per risolvere un problema comune.

Quali sono i fattori di successo nella risoluzione del problema?

Il principale fattore di successo è stato il rapporto di profonda fiducia tra i consulenti e gli agricoltori coinvolti, che ha consentito il superamento delle differenze di contesto e culturali che talvolta colpiscono gli imprenditori rurali.

inoltre, la passione del consulente, che ha finanziato da sola una parte della ricerca, ha permesso di fare importanti passi avanti nella ricerca prima del finanziamento pubblico.

Lezioni imparate

– Importanza della fiducia nel rapporto consulente-agricoltore

– Importanza dei collegamenti personali e delle relazioni dei consulenti all'interno dell'AKIS locale

– Forte disponibilità nel sostenere l'agricoltore e nell'aiutarlo a trovare una soluzione (anche in assenza di fondi pubblici).

 

Che ruolo gioca il consulente o il servizio di consulenza nel caso pratico??

Il consulente ha supportato il processo di innovazione in diversi modi. Innanzitutto, ha saputo ascoltare le esigenze dell'agricoltore e aiutarlo a trovare una soluzione innovativa, contattare Istituti di ricerca e altri attori utili per l'introduzione dell'innovazione. In secondo luogo, crea una rete interregionale con agricoltori e associazioni della regione vicina al fine di ottenere un impatto maggiore.

Il tuo approccio può essere trasferito e/o adattato per altre sfide e regioni dell'innovazione??

Trasferibilità stimata su una scala da 1 a 5

(dove 1 è facile e 5 molto difficile)

2

 

La tempistica è fondamentale per terminare il raccolto di copertura e la disponibilità di piegatrici a rulli potrebbe rappresentare un collo di bottiglia, Per qualsiasi domanda e richiesta sulle prossime classi di eccellenza

Enrica Berna

enricabernabmp@gmail.com

Collegamento a informazioni esterne

https://www.aglione.it/