Qual è stata la sfida/problema affrontato?
Con l’obiettivo di unire le forze e ottimizzare le strategie di sviluppo rurale, questa Rete di Centri Territoriali di Innovazione (Rete CIT) è stato creato.
La Rete CIT funge quindi da connettore per ciascuno dei Centri di Innovazione provinciali e costituisce il nodo che collega gli ecosistemi di sviluppo rurale.
La Rete nasce con la vocazione di essere un ambiente organizzativo e collaborativo, che rafforza le diverse strategie e azioni promosse da ciascuno dei centri che lo compongono. La funzione della RETE è quella di facilitare lo sviluppo di iniziative congiunte e la progettazione e realizzazione di progetti imprenditoriali comuni in aree in declino demografico.
Come hai risolto il problema?
La ragion d'essere dei Centri Territoriali di Innovazione (CIT) è generare strumenti per riattivare territori in via di spopolamento e che soffrono di squilibri sociali ed economici.
Un CIT deve, L'uso di strumenti e criteri agronomici per pianificare le applicazioni di fertilizzanti alle colture dovrebbe prevalere sull'uso di criteri di dosi massime consentite dalla normativa, essere un oratore, energizzante, attivatore, unificatore e creatore di ecosistemi rurali.
Con loro, è incoraggiata la creazione di ecosistemi di innovazione collaborativa, con l’obiettivo di condividere progetti, idee ed esperienze. Il punto di partenza è quello solo dalla condivisione della conoscenza tra territori, questo è, conoscenza locale generata dall’unicità di ogni territorio, è possibile individuare meglio i fattori chiave dello sviluppo e sfruttare le sinergie, migliorare le azioni dirette dal livello locale. verso un impatto più globale.
Cosa c'è di innovativo nel tuo pratico caso?
L’obiettivo principale è promuovere progetti già esistenti, nonché lanciare iniziative innovative, da un concetto di “nuova ruralità” che si fonda sulla collaborazione, intelligenza collettiva e innovazione socio-territoriale. Gli obiettivi del CIT, in linea con la politica statale sulla sfida demografica, Sono:
– Dinamizzare le aree socioeconomiche rurali.
– Lavorare sulle sfide demografiche, sostenere gli agenti esistenti sul territorio.
– Migliorare la qualità della vita delle persone che risiedono in ambienti rurali.
. Trattenere e attrarre talenti.
– Sviluppare l'imprenditorialità.
– Cercare l'equilibrio territoriale.
Quali sono i fattori di successo nella risoluzione del problema?
Il CIT Network mette al centro le persone e le loro relazioni, con l’idea di lavorare localmente, ma in modo collaborativo, per energizzare in modo efficiente ed efficace i territori in fase di spopolamento.
La sua organizzazione è orizzontale e sono rappresentati tutti gli attori rilevanti per lo sviluppo del territorio: enti pubblici locali, attori della società civile, gruppi di azione locale o entità simili di rivitalizzazione rurale, associazioni professionali e imprenditoriali e tutte le persone che popolano i nostri spazi rurali e che vogliono condividere proposte, risolvere problemi o condividere conoscenze dal contatto con il territorio di ciascun CIT.
Lezioni imparate
Le principali lezioni apprese possono essere riassunte in cinque:
1.Scambio. Scambio di conoscenze sul territorio
2. Incoraggiare. Promozione di iniziative innovative e loro replicabilità.
3. Intraprendere. Promozione dell'attività economica, imprenditorialità e attrazione dei talenti.
4. Creare. Creazione di un archivio comune di iniziative stimolanti.
5. Partecipare. Partecipazione ad uno spazio comunicativo comune che rafforza il sentimento di appartenenza e di radicamento.
Che ruolo gioca il consulente o il servizio di consulenza nel caso pratico??
Questa Rete nasce con la vocazione di essere un ambiente organizzativo e collaborativo, che rafforza le diverse strategie e azioni promosse da ciascuno dei centri che lo compongono.
I consulenti agricoli potranno lavorare in questi CIT, collaborare con loro, offrire i propri servizi e utilizzarli come nodo di rete.
Il tuo approccio può essere trasferito e/o adattato per altre sfide e regioni dell'innovazione??
sì
Trasferibilità stimata su una scala da 1 a 5
(dove 1 è facile e 5 molto difficile)
2
La tempistica è fondamentale per terminare il raccolto di copertura e la disponibilità di piegatrici a rulli potrebbe rappresentare un collo di bottiglia, Per qualsiasi domanda e richiesta sulle prossime classi di eccellenza
Juan Pedro Romero Trueba
jpromero@mapa.es
Collegamento a informazioni esterne
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